Salta al contenuto principale

Stefano Betta, la musicoterapia è la mia vita

Vivere di musica e relazioni con i bambini è la mia gioia quotidiana. Ogni giorno è un nuovo capitolo, una nuova melodia da scoprire con i piccoli ospiti della residenza Santa Maria Bambina

Mi chiamo Stefano Betta, ho 47 anni e sono un musicoterapeuta di Fondazione Sacra Famiglia, in particolare dell’Unità S. Maria Bambina, una residenza che ospita una ventina di minori con disabilità gravi e importanti disturbi del comportamento. La musicoterapia utilizza le note come mezzo per favorire lo sviluppo delle competenze dei bambini alle prese con complessi problemi di tipo fisico, cognitivo e comportamentale

Lavorare con i bambini è per me motivo di orgoglio e soddisfazione. Ogni incontro è unico, ogni giorno porta nuove richieste e bisogni a cui rispondere, quindi sono continuamente stimolato a rispondere alle esigenze di ogni ragazzo, mettendolo sempre al centro dell’attenzione in modo diverso, secondo le caratteristiche di ciascuno. 

 

 
Una delle ragazze con cui lavoro si chiama Yirong: arrivata da noi nel 2021. È una ragazza autistica che partecipa con entusiasmo alle attività di musicoterapia, sia individualmente che in gruppo, con i compagni; tuttavia, proprio la sua condizione richiede di gestire la giornata con una struttura ben definita. In questo la musica si è rivelata un alleato prezioso, perché mi permette di utilizzare la canzone e il suo ritmo per garantire stabilità, ma al tempo stesso per introdurre elementi variabili. Questo consente a Yirong di avere i riferimenti di cui ha bisogno, ma le offre anche l'opportunità di esprimersi in modo spontaneo. La sua attesa e il suo amore per la musica rendono ogni appuntamento un momento particolare, unico.

 

Lavorare in equipe è essenziale, perché il confronto con diverse figure professionali consente di offrire proposte riabilitative mirate e personalizzate per ciascuno. Certo, i nostri ospiti non sono tutti uguali: una delle storie che mi ha più colpito è stata quella di un ragazzo entrato nella nostra residenza a 14 anni, proveniente da un'altra struttura riabilitativa. L'inizio è stato complicato, ma nel tempo siamo riusciti a creare un ambiente adatto alle sue esigenze, e la soddisfazione più grande è stata, al compimento dei 18 anni, vederlo tornare a casa anziché in un’altra residenza. E’ stato solo uno dei tanti momenti che ricordo con gioia perché ha contribuito, come tanti altri, non solo alla crescita personale dei nostri piccoli ospiti ma anche alla mia. 

 

yirong

Altre Storie

Dona Ora

Insieme per i bambini fragili.

Fai la tua donazione in qualità di

Indietro